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Dal NG it.discussioni.motori:
> OK , fa danni ... quali ?? :)
>
> Mi dovrebbero dire quali e con una certa precisione
> non ti pare ??

Uno tra tanti?
Le gomme usate nei condotti del gasolio e nelle tenute della pompa, vengono 
intaccate dai grassi vegetali presenti nel biodiesel, nell'olio di colza, 
nell'olio di semi vari, ecc. a meno che la vettura non sia stata 
espressamente progettata per il loro utilizzo.
E comunque pure in paesi come la Germania dove si era puntato molto sul 
biodiesel, si sta tornando, gradatamente, indietro.
E, questo, dopo anni di "sperimentazione vera" sul campo.
Non come da noi dove uno si è svegliato una mattina, ha messo 5 litri di 
olio di colza nel serbatoio, ci ha fatto 100 Km e ha sentenziato che va 
bene, senza problemi.
Una sperimentazione "seria" prevede l'uso di tale carburante per cedntinaia 
di migliaia di Km su autovetture diverse.
poi si provvede allo smontaggio di tutte le parti del motore e se ne 
constata lo stato d'usura.
Solo allora si può dare un giudizio che si avvicina abbastanza alla realtà.

> Il fatto che si senta dire di tutto mi puzza
> alla grande.
> Non ti pare ??

Infatti sembra essere sport nazionale "dar fiato alla bocca" senza avere 
nessuna cognizione.
Ed il fatto che un "branco" di giornalisti incompetenti si sia occupato 
della questione, non ha fatto altro che aumentare la confusione 
sull'argomento.


> Per la viscosita' basta evitare alte percentuali
> di colza per l'inverno ,

No, non è solo una questione invernale.
L'olio (che sia di colza, di semi vari, minerale, o quello che vuoi) è 
immensamente più viscoso del gasolio a temperatura ambiente.
Se un motore a precamera con su installato un impianto di iniezione di tipo 
completamente meccanico (pompa in linea o rotante con iniettori meccanici a 
spillo e molla) con pressioni di iniezione di 150-250 bar e iniettori 
monoforo con foro "modello tunnel del monte bianco", riesce a digerire 
abbastanza bene un carburante così viscoso iniettato a temperatura ambiente, 
certamente così non è per un impianto d'iniezione di tipo common-rail o 
iniettore pompa.
Vuoi, innanzitutto, perchè le pressioni di iniezione variano da 1200 a 2000 
bar.
Vuoi perchè gli attuali iniettori elettronici sono multiforo con fori del 
diametro di micron.
Farci passare a quelle pressioni un carburante così viscoso non gli fa di 
certo bene a lungo andare.
Senza contare che tali oli hanno acidità non adeguate per il metalo delle 
pompe e dell'impianto d'iniezione, hanno alto contenuto di ceneri e residui 
post combustione decisamente più alti rispetto a quelli di un gasolio da 
autotrazione.
Occorre, per usare olio vegetale, per lo meno preriscaldarlo ad una 
temperatura di almeno 70-90 °C.
Ma, molto meglio, sarebbe sottoporlo a raffinazione e rettificazione.

> oltretutto d'inverno pure il
> gasolio ha i suoi problemi infatti un 5% di benzina evita
> l'aumento brusco di viscosita' ....

Il problema, nel gasolio, è dato dalla cristallizzazione della paraffina che 
avviene alle basse temperature, e non dall'aumento della viscosità.
Un po la stessa cosa che avviene se metti, in inverno, una bottiglia d'olio 
d'oliva fuori dalla finestra.
Si formano dei grumi biancastri che vanno ad ostruire il filtro ed i tubi di 
mandata.
Mettere benzina nel gasolio era pratica abbastanza diffusa nei vecchi 
precamera (salvo poi aumentare il fenomeno per altro già esistente in tali 
motori, della fessurazione delle precamere e/o del cielo delle camere di 
combustione).
I moderni motori, vuoi anche per l'alto (relativamente parlando) numero di 
giri e per le alte potenze specifiche, mal digeriscono aggiunte di benzina.
Aggiunte di benzina che vengono ancora meno digerite dalle pompe 
d'iniezione, ancor più oggi che il tenore di zolfo nel gasolio è stato 
drasticamente ridotto.
Molto meglio adoperare un additivo inibitore della cristallizzazione.
Oltre al fatto che i gasoli venduti dopo una certa data hanno già 
l'additivo.
Infatti, mentre nel gasolio estivo la paraffina comincia a solidificare 
a -3 -4 °C, in quello invernale la temperatura scende a -10 -11 °C.
C'è poi un gasolio definito "alpino" venduto dai distributori del nord 
italia che arriva a -.21 -22 °C.
Per temperature inferiori occorre aggiungere additivo comperandolo "di tasca 
propria".
Se proprio non lo si ha a disposizione, molto meno dannoso della benzina è 
il petrolio, generalmente acquistabile presso i consorzi agrari (visto chè è 
usato in agricoltura).

Beppe.
Altro articolo....
> Comunque anche i biodiesel possono
> intaccare alcune guarnizioni ??

Si, Biodisel, olio di colza, olio di semi vari, ecc. ecc. sono oli 
aggressivi per le gomme usate normalmente nelle guarnizioni delle pompe e 
nei tubi di mandata del carburante.
Se il costruttore dice di non usare oli vegetali, è perchè in quella vettura 
NON sono state usate gomme idonee a quel tipo di carburante.

> Nelle auto ci sono marche prescritte per oli , filtri ed altro ,
> quello lo scrivino SOLO per farti spendere piu' soldi.
Generalmente poi ci mettono anche "o un olio che soddisfa le specifiche 
xxyyzzwww".
Quindi, poi, tu ci metti ciò che vuoi, purchè rispetti quelle specifiche.
Ed in caso di problemi NESSUNO ti può legalmente dire nulla.
Nel caso degli oli vegetali usati come carburante (quando espressamente 
vietato) invece il suo uso fa decadere la garanzia.

> Era meglio un'altro esempio.

No, calza a pennello, e te l'ho meglio specificato qui sopra.

> OK , ma questo e' un problema della macchina , non dell'olio eh...

E' un problema di compatibilità tra un tipo di gomma ed un tipo di olio.
Esattamente come succede tra il "tipo di gomma" usato nelle guarnizioni 
delle pompe e nei tubi carburante, con il tipo di carburante usato.
Stesso identico problema.

> Che poi magari ne fa ancora no ?
> Ti risulta che qualcuno ha detto che l'olio di
> colza funziona perfettamente per un migliaio di
> Km andati lisci ???
> Io no di sicuro.

Si. Mi risulta.
Mi risulta da quanto scritto da certa stampa, da quanto detto da certi 
servizi del telegiornale (da cui anche questi post prendono spunto), da 
quanto detto e scritto in decine di thread su questo ed altri NG.
Si, Mi risulta.
> Un discorso cosi' a me serve gran poco , mi basterebbe una statistica con
> l'80% di pompe che si rompono dopo 10000 Km , magari non
> commissionata da Moratti.... :)

Per quanto riguarda l'incompatibilità delle gomme con gli oli vegetali già 
ne ho scritto ampiamente, quindi non ci torno.
Quindi, niente Biodiesel se non chiaramente permesso dal costruttore.
Parliamo dell'olio di colza per uso alimentare.
Il Biodiesel viene prodotto partendo dall'olio di colza ma subisce un 
trattamento di transesterificazione con cui si trasforma il glicerolo (alcol 
contenuto negli oli vegetali) in alcol metilico mediante reazione in eccesso 
di metanolo ed in presenza di un catalizzatore alcalino.
Il sottoprodotto che si ottiene è la glicerina.
Se usi l'olio di colza per uso alimentare, inietti un liquido densissimo (in 
confronto al gasolio standard) ricco di glicerolo.
Su un moderno common rail la pompa che già deve lavorare ad oltre 1200 bar 
di pressione è costretta ad un superlavoro per far passare un liquido così 
viscoso attraverso i fori del calibro di 70-100 micron degli iniettori.
E si usura, eccome se si usura.
Parliamo degli iniettori?
Un moderno common rail (ed ancor più un multijet) compiono iniezioni 
multiple per ogni ciclo di iniezione (detta così sembra un gioco di parole, 
ma non lo è).
I Multijet di 2° generazione sono in grado di gestire fino a 5 iniezioni 
consecutive per ogni ciclo, con intervalli tra una iniezione e l'altra di 10 
millisecondi.
Uno dei presupposti per non creare depositi in camera di combustione è 
quello di avere il carburante polverizzato il più finemente possibile con 
gocce che devono stare sotto i 5 micron di diametro.
Con un carburante denso come l'olio di colza il polverizzatore non riesce a 
fare gocce così fini.
Con un carburante così denso aumentano enormemente i tempi di reazione 
(inerzie di apertura e chiusura) degli spilli degli iniettori.
La conseguenza è che il carburante non viene polverizzato a dovere e si 
vanno a formare incrostazioni nelle camere di scoppio, sulle valvole, nelle 
sedi delle fasce elastiche.
L'altra conseguenza (a medio-lungo termine) è il "gocciolamento" degli 
iniettori che porta alla conseguenza di formaione di croste sull'iniettore 
stesso ed al conseguente intasamento dei fori di polverizzazione.
E queste sono solo alcune delle conseguenze derivanti dall'uso di olio 
vegetale ad uso alimentare.


> Comunque grazie degli altri particolari.

Figurati.
Ma tanto so già che è impossibile "convincere" (pur portando argomentazioni 
tecniche) chi già in partenza non vuol essere convinto.  :-)

Beppe. 
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